Procacciatore d’affari: la guida definitiva

Scopri come diventare un procacciatore d’affari di successo!

Consigli pratici e strategie vincenti

“Un procacciatore d’affari è un professionista autonomo che opera per conto di aziende o professionisti
al fine di promuovere la conclusione di contratti di compravendita di beni o servizi”

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1 – Chi è il procacciatore d’affari

Per svolgere l’attività di procacciatore d’affari occasionale E’ SUFFICIENTE IL CODICE FISCALE, NON ESSENDO NECESSARIA L’APERTURA DELLA PARTITA IVA.
Se invece l’attività è svolta in modo continuativo è necessario aprire una partita Iva e iscriversi all’INPS
L’attività di procacciatore d’affari è considerata OCCASIONALE se nel corso dell’anno solare il procacciatore guadagna meno di Euro 5.000 lordi
L’attività di procacciatore d’affari è considerata CONTINUATIVA se nel corso dell’anno solare il procacciatore guadagna più di Euro 5.000 lordi

2 – Requisiti necessari del procacciatore d’affari

Il procacciatore, per poter svolgere l’attività, non deve avere pendenze penali.
Per esercitare l’attività di procacciatore d’affari non è richiesto alcun requisito specifico, titolo di studio, abilitazione professionale o specializzazione, né è necessario superare esami di Stato.
A differenza di altre figure commerciali, come l’agente di commercio, che deve soddisfare determinati standard morali e professionali, il procacciatore d’affari non è soggetto a tali vincoli.

3 – E’ necessario aprire una partita Iva?

Per svolgere l’attività di procacciatore d’affari occasionale E’ SUFFICIENTE IL CODICE FISCALE, NON ESSENDO NECESSARIA L’APERTURA DELLA PARTITA IVA.
Se invece l’attività è svolta in modo continuativo è necessario aprire una partita Iva e iscriversi all’INPS
L’attività di procacciatore d’affari è considerata OCCASIONALE se nel corso dell’anno solare il procacciatore guadagna meno di Euro 5.000 lordi
L’attività di procacciatore d’affari è considerata CONTINUATIVA se nel corso dell’anno solare il procacciatore guadagna più di Euro 5.000 lordi

4 – Cosa fa il procacciatore d’affari

Il procacciatore d’affari ha il compito di mettere in contatto due parti allo scopo di favorire la conclusione di un accordo commerciale.
Per svolgere tale ruolo, è necessario che il procacciatore riceva un incarico dal preponente, generalmente formalizzato tramite una lettera d’incarico.
Dopo aver ricevuto l’incarico, il procacciatore d’affari presenta ai potenziali clienti i prodotti o servizi del preponente.
Qualora i clienti mostrino interesse, il procacciatore elabora una proposta contrattuale da inoltrare al preponente, che potrà decidere se accettarla o rifiutarla.
Se la proposta viene accettata, il contratto si perfeziona e il preponente potrà negoziare direttamente con i clienti, mentre il procacciatore riceverà il compenso per l’attività svolta.

5 – Cos’è la lettera d’incarico

L’unico inquadramento che il procacciatore riceve dalla società o dal professionista proponente è la tradizionale “Lettera d’incarico” o lettera di procacciamento, che rientra nel codice civile nel contratto di mandato.
La lettera d’incarico del procacciatore d’affari è un documento formale che il preponente (l’azienda o il professionista che desidera promuovere i propri prodotti o servizi) emette a favore del procacciatore d’affari.
Questo documento conferisce al procacciatore l’autorità di agire in nome e per conto del preponente, con l’obiettivo di mettere in contatto quest’ultimo con potenziali clienti o partner commerciali.

6 – Cosa contiene la lettera d’incarico

  1. Oggetto dell’incarico: descrizione dei prodotti o servizi da promuovere.
  2. Durata dell’incarico: il periodo di validità dell’attività del procacciatore.
  3. Compenso: le modalità di calcolo e pagamento del compenso per il procacciatore, che può essere una percentuale sulle vendite o una cifra fissa.
  4. Territorio: l’area geografica in cui il procacciatore può operare.
  5. Condizioni generali: eventuali clausole su esclusività, obblighi di riservatezza o altro.

In sostanza, la lettera d’incarico definisce i termini e le condizioni dell’attività del procacciatore, assicurando che entrambe le parti abbiano chiare le proprie responsabilità e i limiti dell’accordo.

7 – Differenze tra procacciatore occasionale e procacciatore continuativo

Capire la differenza tra un procacciatore d’affari che svolge l’attività in modo occasionale ed uno in modo continuativo è fondamentale:
La legge considera l’attività svolta in modo occasionale se il procacciatore guadagna fino a 5.000 Euro iva esclusa nell’anno solare, e in questo caso il procacciatore può lavorare con il semplice Codice Fiscale.
Se invece l’attività è svolta in modo continuativo, ovvero il procacciatore guadagna oltre 5.000 Euro iva esclusa nell’anno solare, il procacciatore dovrà aprire una Partita Iva e iscriversi all’INPS

8 – Leggi e Regolamenti Italiani che Disciplinano la Professione del Procacciatore d’Affari

La professione di procacciatore d’affari non è regolamentata da una specifica legge quadro.
Fondamentalmente il rapporto che intercorre tra il procacciatore e il sogetto mandante rientra nel codice civile come semplice contratto di mandato.
Tuttavia, i procacciatori d’affari sono soggetti a diverse normative e obblighi legali e fiscali, che è importante conoscere per svolgere la propria attività in modo corretto e trasparente.
Ad esempio procacciatore d’affare può trattare soltanto beni mobili, e non beni immobili.
Il procacciatore, per poter svolgere l’attività, non deve avere pendenze penali.
La sentenza n.19161/2017 con la quale la Cassazione, a SS.UU., ha stabilito che, se il procacciatore d’affari opera stabilmente con una azienda mandante, si configura un rapporto d’agenzia.

9 – Differenze tra Procacciatori d’Affari, Agenti di commercio e Broker

Il procacciatore d’affari, l’agente di commercio e il broker sono figure di intermediazione commerciale con ruoli distinti.
Il procacciatore d’affari opera senza vincoli contrattuali continuativi, in modo sporadico e indipendente, ricevendo una provvigione solo se l’affare si conclude. Non ha obbligo di esclusiva e può guadagnare fino a 5.000 euro lordi all’anno senza partita IVA.
L’agente di commercio lavora stabilmente con un contratto d’agenzia, spesso con obblighi di esclusiva, promuovendo prodotti o servizi in maniera continuativa. È tenuto ad aprire Partita IVA e rispettare normative specifiche.
Il broker, infine, è un intermediario professionale specializzato in settori specifici come assicurazioni o finanza. Lavora su mandato delle parti e, a differenza del procacciatore e dell’agente, gestisce negoziazioni complesse.

10 – Cosa ci vuole per fare il procacciatore d’affari?

Per diventare procacciatore d’affari non sono richiesti titoli specifici né l’iscrizione a un albo professionale. È una figura che può operare in modo autonomo e occasionale, mettendo in contatto aziende e clienti per concludere affari.
Finché i guadagni non superano i 5.000 euro lordi annui, non è obbligatorio aprire una partita IVA.
Superata questa soglia, è necessario aprire una partita IVA e rispettare gli adempimenti fiscali e contributivi previsti con iscrizione all’INPS.
Non sono richiesti obblighi di esclusiva, e l’attività può essere svolta in modo flessibile, adattandosi alle opportunità del mercato.

11 – Il procacciatore d’affari occasionale

Il procacciatore d’affari occasionale è una figura che mette in contatto aziende e potenziali clienti senza un vincolo contrattuale continuativo, operando in modo sporadico.
Non ha obblighi di esclusiva o subordinazione e riceve una provvigione solo se l’affare si conclude positivamente.
In Italia, il compenso per il procacciatore d’affari occasionale è limitato a 5.000 euro lordi per anno solare. Oltre questa soglia, è necessaria l’apertura della Partita IVA per poter continuare a esercitare legalmente l’attività.

12 – Quanto guadagna un procacciatore d’affari?

Il procacciatore d’affari guadagna una provvigione sul buon fine del contratto, ovvero se viene concluso il contratto tra le due parti che lui ha messo in contatto.
Il procacciatore è libero, e senza vincoli di zona, di ricercare potenziali clienti da presentare all’azienda.
Quanto può guadagnare un procacciatore d’affari deriva quindi dall’ammontare della provvigione, che è una percentuale stabilita nella lettera di incarico, e dal numero di potenziali clienti che presenterà all’azienda e che con essa concluderanno un contratto.

13 – Procacciatore d’affari ed ENASARCO

Il Procacciatore d’affari non è tenuto ad iscriversi all’ENASARCO, a differenza dell’Agente di Commercio che invece deve iscriversi in modo obbligatorio.

Approfondimenti sul procacciatore d’affari