Scadenze fiscali per il procacciatore d’affari continuativo
Una Guida Completa
1. Introduzione
Il procacciatore d’affari continuativo è un lavoratore autonomo con partita IVA, soggetto a una serie di scadenze fiscali durante l’anno.
Essere a conoscenza di queste date è fondamentale per evitare sanzioni e gestire correttamente il versamento delle imposte e dei contributi previdenziali.
Le scadenze variano a seconda del regime fiscale adottato (forfettario o ordinario) e degli obblighi contributivi verso l’INPS.
In questo articolo vediamo nel dettaglio quali sono le principali scadenze fiscali che un procacciatore d’affari deve rispettare.
2. Pagamento delle imposte sul reddito
Il procacciatore d’affari è tenuto a versare le imposte una o due volte l’anno, a seconda della propria situazione fiscale.
Le principali scadenze per il pagamento dell’IRPEF o dell’imposta sostitutiva forfettaria sono:
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30 giugno: pagamento del saldo dell’anno precedente e del primo acconto per l’anno in corso.
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30 novembre: pagamento del secondo acconto per l’anno in corso.
Se il contribuente opta per il pagamento a rate, le scadenze possono subire delle variazioni in base al piano scelto.
3. Dichiarazione dei redditi
Il procacciatore d’affari deve presentare la dichiarazione dei redditi ogni anno, compilando il modello Redditi PF (ex Unico).
Le principali scadenze da ricordare sono:
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30 giugno: per chi paga il saldo e il primo acconto delle imposte senza maggiorazione.
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31 luglio: con una maggiorazione dello 0,40%, per chi presenta la dichiarazione e paga le imposte in ritardo.
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30 novembre: termine ultimo per l’invio telematico della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate.
Chi aderisce al regime forfettario non deve calcolare l’IVA, ma deve comunque presentare la dichiarazione per il pagamento dell’imposta sostitutiva.
4. Versamento dei contributi INPS
Il procacciatore d’affari continuativo è obbligato a versare i contributi previdenziali alla Gestione Separata INPS.
I versamenti seguono le stesse scadenze delle imposte sui redditi:
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30 giugno: saldo contributi INPS dell’anno precedente + primo acconto per l’anno in corso.
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30 novembre: secondo acconto contributi INPS per l’anno in corso.
L’importo dei contributi viene calcolato in base al reddito dichiarato, con un’aliquota che si aggira tra il 25% e il 27% del reddito imponibile.
5. Liquidazione e versamento dell’IVA
Se il procacciatore d’affari è nel regime ordinario, deve gestire l’IVA applicata sulle proprie fatture.
L’IVA può essere versata:
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Mensilmente (entro il 16 di ogni mese per il mese precedente).
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Trimestralmente (entro il 16 maggio, 16 agosto, 16 novembre e 16 febbraio dell’anno successivo).
Se il procacciatore aderisce al regime forfettario, non ha obblighi di liquidazione e versamento dell’IVA.
6. Certificazione Unica per collaboratori e professionisti
Se il procacciatore d’affari si avvale della collaborazione di altri professionisti (come consulenti o assistenti), deve rilasciare la Certificazione Unica (CU) per attestare i compensi corrisposti.
Le scadenze da rispettare sono:
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16 marzo: trasmissione telematica della Certificazione Unica all’Agenzia delle Entrate.
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31 marzo: consegna della CU ai collaboratori o fornitori di servizi.
Questa certificazione serve a dichiarare i compensi pagati a soggetti con ritenuta d’acconto o con altra forma di contratto di collaborazione.
7. Dichiarazione IVA e comunicazioni periodiche
Nel regime ordinario, il procacciatore d’affari ha l’obbligo di presentare la dichiarazione IVA annuale e alcune comunicazioni periodiche.
Le scadenze sono:
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30 aprile: invio della dichiarazione IVA annuale per l’anno precedente.
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30 giugno, 30 settembre, 30 dicembre: invio delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche IVA (LIPE).
Nel regime forfettario, questi adempimenti non sono richiesti perché il procacciatore non è soggetto a IVA.
8. Pagamento delle ritenute d’acconto
Se il procacciatore d’affari opera con prestazioni occasionali e riceve pagamenti soggetti a ritenuta d’acconto, il committente è obbligato a versarla all’Agenzia delle Entrate.
La scadenza per il versamento della ritenuta d’acconto è il 16 del mese successivo al pagamento del compenso.
Questo obbligo non riguarda i procacciatori con partita IVA, che emettono fattura senza ritenuta d’acconto.
9. Conclusioni
Il procacciatore d’affari continuativo deve rispettare numerose scadenze fiscali e contributive, che variano in base al regime fiscale adottato.
Le principali date da ricordare sono:
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30 giugno e 30 novembre per il pagamento delle imposte e dei contributi INPS.
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30 novembre per l’invio della dichiarazione dei redditi.
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16 di ogni mese o trimestre per il versamento dell’IVA (se in regime ordinario).
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16 marzo per la trasmissione della Certificazione Unica.
Rispettare queste scadenze è fondamentale per evitare sanzioni e garantire una gestione corretta dell’attività professionale.
Affidarsi a un commercialista esperto può essere utile per mantenere sotto controllo tutti gli adempimenti e pianificare al meglio la propria fiscalità.