Come fattura un procacciatore d’affari?
Una Guida Completa
1. Introduzione
La figura del procacciatore d’affari si distingue per la capacità di mettere in contatto le aziende con potenziali clienti, favorendo la conclusione di contratti e la crescita del business.
Spesso, però, ci si chiede come debba essere emessa la fattura da parte del procacciatore o, viceversa, come l’azienda debba gestire la fatturazione ricevuta.
In questo articolo approfondiremo come si fattura un procacciatore d’affari, analizzando gli scenari più comuni, gli adempimenti fiscali e gli elementi fondamentali da inserire nel documento.
2. Distinzione tra prestazione occasionale e attività professionale
Prima di addentrarci nella fatturazione vera e propria, è essenziale comprendere se l’attività di procacciamento d’affari sia occasionale o professionale:
- Prestazione occasionale: è caratterizzata da episodi saltuari e compensi generalmente inferiori a determinate soglie (spesso si fa riferimento al limite di 5.000 euro annui, ma bisogna valutare anche la continuità temporale). In questo caso, si può emettere una ricevuta per prestazione occasionale con ritenuta d’acconto, senza obbligo di aprire partita IVA.
- Attività professionale: se il procacciatore d’affari opera con regolarità e genera redditi consistenti, deve aprire partita IVA e conformarsi alle disposizioni fiscali relative al lavoro autonomo, emettendo fatture a tutti gli effetti.
3. Fattura elettronica e partita IVA
Per i procacciatori d’affari che hanno aperto la partita IVA, la normativa italiana prevede (salvo rare eccezioni) l’obbligo di fatturazione elettronica.
Ciò comporta l’emissione del documento tramite un software o un servizio online autorizzato, con invio al Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate.
- Codice destinatario: è il codice univoco o l’indirizzo PEC a cui viene recapitata la fattura.
- Struttura XML: la fattura deve essere compilata in un formato specifico (XML) richiesto dalla normativa.
- Invio e conservazione: una volta emessa, la fattura viene recapitata al committente (azienda) e conservata digitalmente secondo i termini di legge (almeno 10 anni).
4. Obblighi fiscali e previdenziali del procacciatore
Oltre alla fatturazione, il procacciatore d’affari con partita IVA deve assolvere alcuni obblighi fiscali e previdenziali:
- Iscrizione alla Gestione Separata INPS: è la forma previdenziale cui si fa riferimento se non esiste altra cassa professionale di categoria.
- Regime fiscale: a seconda dei volumi di ricavi e della struttura dei costi, il procacciatore può adottare il regime forfettario o quello ordinario (con IVA esposta in fattura e deduzioni/detrazioni correlate).
- Versamenti periodici: imposte e contributi devono essere corrisposti nelle scadenze previste (generalmente giugno e novembre, salvo acconti e saldi IRPEF o IRES per società).
5. Elementi principali da includere in fattura
Una fattura emessa da un procacciatore d’affari dovrebbe contenere alcuni dati fondamentali:
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Dati identificativi completi
- Intestazione e Partita IVA del procacciatore
- Ragione sociale e Partita IVA o Codice Fiscale dell’azienda committente
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Descrizione della prestazione
- Specificare chiaramente che si tratta di procacciamento d’affari, indicando il tipo di servizio svolto (es. “Segnalazione di potenziale cliente X” o “Attività di referral per prodotti/servizi Y”).
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Compenso e aliquota IVA
- Se si opera in regime ordinario, occorre indicare l’aliquota IVA applicata (22% o altra aliquota se prevista).
- In regime forfettario, la fattura è emessa senza IVA, ma con l’indicazione del riferimento normativo di esenzione (legge 190/2014 e successive modifiche).
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Eventuali ritenute
- Se il procacciatore d’affari rientra in particolari regimi o se sono previsti accordi specifici, bisogna evidenziare eventuali ritenute d’acconto.
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Imponibile e totale fattura
- Chiarire con una voce netta quale sia la base imponibile e, dove dovuta, l’IVA o altre imposte, per arrivare al totale da corrispondere.
6. Tempistiche di emissione e pagamento
Secondo la normativa in vigore, la fattura elettronica deve essere emessa entro 12 giorni dal momento in cui si considera effettuata la prestazione di servizi.
Tuttavia, nel mondo del procacciamento d’affari, il momento impositivo spesso coincide con la conclusione positiva dell’affare o con il pagamento da parte del cliente segnalato.
- Accordi contrattuali: la data di emissione della fattura può essere stabilita nel contratto di collaborazione (ad esempio, “fattura da emettere entro X giorni dall’incasso o dalla firma del contratto con il cliente finale”).
- Tempi di pagamento: la maggior parte degli accordi prevede che il procacciatore venga pagato dopo che l’azienda ha effettivamente riscosso dal cliente. È buona norma, però, stabilire con chiarezza quando la provvigione matura e in che modo viene contabilizzata.
7. Conclusioni
Fatturare correttamente il compenso del procacciatore d’affari è un passo cruciale per assicurare la regolarità dei rapporti commerciali e la chiarezza nei confronti del fisco.
Dalla distinzione tra prestazione occasionale e attività professionale, fino all’obbligo di fatturazione elettronica e agli adempimenti previdenziali, ogni aspetto va considerato con attenzione.
Per chi svolge questa professione con una certa continuità, aprire la partita IVA e gestire le fatture in maniera puntuale non solo evita possibili sanzioni, ma rafforza la credibilità professionale del procacciatore di fronte alle aziende committenti, creando un clima di fiducia e collaborazione.