Differenze incaricato/agente

L’incaricato alle vendite a domicilio gode della ritenuta d’imposta definitiva, un’aliquota del 23% (per l’IRPEF) sul 78 percento delle provvigioni, l’esonero dall’IRAP, non deve indicare le provvigioni nel Modello Unico, non ha una contabilità IRPEF, non sottostà ai criteri del controllo fiscale, né agli studi di settore, non ha il cumulo dei redditi con le provvigioni, gode del regime fiscale a carico del coniuge e delega il pagamento di imposte e contributi sociali all’azienda committente.

L’incaricato alle vendite a domicilio non può però detrarre l’IVA sugli acquisti, le spese sostenute per l’attività, nessun onere deducibile sulle provvigioni, tassazione sul 78% delle provvigioni, non ha esclusiva, né mandato con norme chiare, neppure indennità di clientela, nemmeno prestazioni ENASARCO, FIRR e gode di un trattamento INPS limitato.

L’agente di commercio, invece, detrae l’IVA al 100% su auto e un gran numero di spese sostenute, e può detrarre l’80% dei costi di auto e spese di gestione, oltre a godere dell’esclusiva, di prestazioni ENASARCO, del FIRR, dell’INPS di tipo contributivo, di una tassazione al netto delle spese, della deduzione degli oneri consentiti e delle detrazioni fiscali per i familiari a carico.

L’agente di commercio è però sottoposto a tassazione progressiva sul reddito, paga l’IRAP, pieni contributi INPS, Enasarco, compila la dichiarazione dei redditi, subisce il cumulo delle provvigioni con altri redditi, è assoggettato allo studio di settore e ha un imposizione del reddito minimo in funzione dei costi e beni soggetti ad ammortamento.

Da un punto di vista squisitamente fiscale, l’incaricato alle vendite a domicilio è titolare di maggiori vantaggi fiscali e paga meno oneri.