Differenze tra procacciatore d’affari e agente di commercio

Il procacciatore d’affari è una figura simile ma al tempo stesso differente da quella dell’Agente di Commercio.

Entrambi prestano la propria opera o servizio per facilitare la vendita dei prodotti o dei servizi dell’impresa, e portare nuovi clienti all’impresa stessa (procurare nuovi affari, segnalare nuovi clienti).

Però l’Agente di Commercio è un collaboratore professionale dell’impresa, mentre il procacciatore non è legato da alcun particolare rapporto stabile e continuativo con l’impresa, svolgendo la sua attività liberamente e in modo occasionale, essendo libero di procacciare nuovi clienti o nuovi affari senza alcun vincolo particolare.

La figura del procacciatore viene descritta nell’articolo 2222 del cod.civ. dove si definisce il procacciatore di affari occasionale “chi si obbliga a compiere un’opera od un servizio, con lavoro prevalentemente proprio, senza vincolo di subordinazione e senza alcun coordinamento del committente; l’esercizio dell’attività, peraltro, deve essere del tutto occasionale, senza i requisiti della professionalità e della prevalenza.”

Le differenze tra il procacciatore d’affari, sia esso occasionale o continuativo, e l’agente di commercio, riguardano inoltre il regime fiscale e tributario, l’obbligo di iscrizione ad albo o ruolo, l’obbligo di aprire una partita iva, l’inquadramento contrattuale con l’impresa, le esclusive di zona e la normativa per lo scioglimento dell’incarico.

Approfondimenti sul procacciatore d’affari